Resilienza: i Livelli di Crescita in Italia

L’Italia raggiungerà, nel migliore dei casi, i livelli di crescita pre-crisi nel corso del 2022 mentre altri paesi europei lo faranno nel corso del 2021, le stime di crescita che erano state ritoccate al ribasso non tenevano in considerazione l’impatto delle riforme previste all’interno del PNRR.

Per le prospettive, oltre al rimbalzo dell’economia, infatti avrà un ruolo importante il PNRR di cui sono stati considerati gli effetti degli investimenti ma non quelli delle riforme che peraltro sono di difficile definizione.

Le riforme possono incrementare in modo significativo le possibilità di crescita anche negli anni successivi; questa è una prerogativa che viene evocata ad ogni riforma ma che spesso viene disattesa per i contenuti della stessa che non risultano efficaci.

Non bisogna dimenticare poi l’impatto di alcune misure attivate in questo periodo come il blocco dei licenziamenti il cui effetto potrà essere sterilizzato solo con soluzioni strutturali.

Il quadro generale ci offre l’opportunità di modernizzare il paese, per coglierla servono soluzioni chiare e senza compromessi utili solo al mantenimento del consenso, del proprio ruolo o della propria linea ideologica.

Serve un governo forte, coeso, focalizzato e pragmatico in caso contrario il fattore politico potrebbe diventare critico e generare instabilità … la cosa peggiore per il nostro paese. Da questo punto di vista la personalità e la competenza di Draghi sembrano essere una sicurezza oltre a garantire un canale di comunicazione e dialogo preferenziale con le istituzioni europee.

Il termine RESILIENZA viene dal latino “resiliere” che significa “rimbalzare” … l’economia ha bisogno di un rimbalzo e le aziende di andare avanti e di non arrendersi alle avversità.

Le PMI sono il 92% delle imprese attive e impiegano circa l’82% della forza lavoro, sono l’architrave che sostiene il benessere sociale ed economico del nostro paese. Non sempre sono state considerate come una priorità dalla politica per questioni di opportunità e mancanza di lungimiranza.

Le PMI non devono arrendersi, devono essere supportare e aiutate con soluzioni di breve termine ma anche con riforme e investimenti; dal canto loro devono anche organizzarsi e aggiornarsi per avvalersi delle discipline che possono migliorare la gestione e garantire la continuità operativa. In poche parole non devono aspettare ma essere proattive e innovative, prendere coscienza dei propri limiti valutando il proprio stato febbrile per strutturarsi adeguatamente.

 

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